

L'attore, insieme agli autori Guido Rocca, Federico Zardi e il giornalista Indro Montanelli, tira fuori il meglio di sè ideando qualcosa di inedito, di difficilmente catalogabile, al punto che in RAI non trovano di meglio che etichettarlo come "spettacolo misto", definizione povera lessicalmente ma in sostanza aderente alla realtà.
Per sostenere Gassman che canta incanta e decanta, balla, recita, fa satira politica, parla e straparla d'attualità, di costume, si esibisce in performance al limite dell'acrobazia serve della ottima musica. E nessuno meglio di Piero Umiliani, "Pierino" per Vittorio, ha compreso il personaggio, al punto da avergli dedicato quel "Gassman Blues" brano del citato film di Monicelli.
Spruzzi di jazz, swing all'italiana, classica e lirica, cori femminili in stile dixieland, stacchi e improvvisazioni, Umiliani si esprime al pentagramma come Gassman fa con la sua voce d'attore. Nulla di scontato, passaggi repentini e salti nel vuoto in una corsa sfrenata verso il traguardo della decima puntata del 22 aprile 1959. Un'esperienza decisiva per la carriera di Umiliani che dopo questa prova avrà l'occasione di portare in tv il jazz con Moderato Swing e Fuori l'Orchestra. Il disco de Il Mattatore costituisce una sorta di undicesima puntata della trasmissione, come affermerà, anzi reciterà, lo stesso Gassman in una delle parti del microsolco. L'album raccoglie brani teatrali, in prevalenza classici tra cui il Cyrano di Bergerac e il Giulio Cesare e parti della colonna sonora composta da Umiliani, come il ritmo allegro di "Matador". Il Mattatore resterà un caso unico nella storia della televisione, così come inimitabili sono le note che accompagnano il testo scritto dallo stesso Gassman: "matador, toreador e cento nomi ancor, dittator, imperator, regista e primo attor, direttor, commendator e gran conquistator"
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