martedì 22 giugno 2010

Aragosta a Colazione in CD: News!


La data ufficiale di uscita del CD è fissata per il 29 giugno. L’album è attualmente in pre-ordine presso i più importanti web store di musica e per l’Italia un paio di riferimenti sono gli shop Beat Records e Intermezzo Media ma nulla vieta di fare un giro tra i retailer internazionali (MovieGrooves, ScreenArchives, Soundtrack Corner, solo per citarne alcuni) o direttamente alla Kronos Records. Sperando di fare cosa gradita agli appassionati della musica di Piero posto qui, in anteprima assoluta, il testo delle mie note di copertina:

Tra le oltre 150 colonne sonore composte da Piero Umiliani quella di Aragosta a Colazione (1979) è una delle meno conosciute ma musicalmente più ricche, che si inquadra in un particolare periodo artistico del maestro. Erano gli anni della disco i cui ritmi imperavano anche nel cinema ma Umiliani, sperimentate le ritmiche dance in Pane Burro e Marmellata (1977), torna con Aragosta a Colazione ad uno dei suoi grandi amori, anzi al suo primo grande amore: il jazz orchestrale.
Dopo aver composto partiture di ogni genere per il cinema italiano tra le quali ricordiamo - solo per citarne alcune - il jazz puro de I Soliti Ignoti (1958), il mix tra pop, beat, jazz e bossa di Svezia, Inferno e Paradiso (1968) con l’immortale “Mah Nà Mah Nà”, il western epico de Il Figlio di Django (1968), il funk de La Ragazza Fuoristrada (1973), Umiliani entra alla fine degli Anni 70 in una sorta di nostalgia artistica per le grandi Big Band come quelle di Count Basie o Duke Ellington, suoi ispiratori sin da quando, giovanissimo, iniziò a suonare nei locali di Firenze frequentati dai soldati americani dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Umiliani voleva concretizzare questa sua rinata passione per il jazz e iniziò a lavorare al progetto di un tour nelle città d’Italia dove proporre con una grande orchestra quella musica che aveva sempre amato. I tempi però non erano maturi per un’iniziativa del genere, molto romantica e artistica ma che veniva considerata rischiosa da qualsiasi organizzatore. Umiliani, da artista puro, non stava ragionando in termini economici. Sentiva l’esigenza di proporre quel genere di musica, la “sua” musica.
Proprio in quel periodo il regista Giorgio Capitani, con il quale aveva collaborato per molti altri film, propose a Umiliani la colonna sonora di Aragosta a Colazione e quel jazz sofisticato, elegante, coinvolgente ed orecchiabile che il Maestro voleva portare nei teatri divenne il sottofondo impeccabile di quella commedia con Enrico Montesano, Claude Brasseur, Silvia Dionisio e Janet Agren. Il film era frutto di una coproduzione tra Italia e Francia (dove uscì nelle sale col titolo di Langouste à Déjeneur) ed ebbe un buon successo di pubblico grazie alla bravura degli attori e a un soggetto in stile sophisticated comedy (trama brillante ambientata nell’Alta Società), infarcito però di gag ed equivoci legati alla commedia all’italiana. E comunque, superfluo a dirlo, la soundtrack è perfetta e l’effetto sul grande schermo è straordinario, con il film profondamente arricchito dallo swing di Umiliani che sottolinea con ironia e ritmo ogni situazione.
Brani quali “Gente Bene” o “Eleganza e Mondanità” suonano come classici senza tempo, l’assolo di vibrafono nella take II di Come Nelle Vecchie Comiche ci restituisce Umiliani quale musicista puro, l’artista che suona per il piacere di suonare. Il tiratissimo “Gran Baruffa” è un esempio magistrale di swing e così via, sino ai sofisticatissimi slow “Dandy” e “Oh Dolci Baci”.
Aragosta a Colazione è molto di più che una colonna sonora, è un viaggio nel jazz popolare e gioioso, è il ritratto di un compositore che non dimentica le proprie origini e che ha vissuto la musica con una tensione artistica senza pari, sempre pronto a seguire l’istinto, infischiandosene delle mode o reinterpretandole in maniera assolutamente originale.
L’album fu pubblicato da una delle etichette indipendenti di Piero Umiliani, la SoundWorkShop (n. cat. SWS 122), ma non ebbe alcuna distribuzione e la tiratura fu limitata a circa 200 copie. Oggi, dopo più di trent’anni, grazie alla Kronos Records di Godwin Borg, la colonna sonora di Aragosta a Colazione ha finalmente la possibilità di essere ascoltata dai fan di Umiliani di tutto il mondo, sia i più affezionati che quelli delle nuove generazioni.

© Francesco Argento

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